domenica 17 giugno 2012

la guerra è vinta

la guerra è dichiarata, di valerie donzelli, con valerie donzelli, jeremie elkaim, brigitte sy (fra, 2011, 100') - al cinema eliseo

inizialmente, c'era la volontà di fare un film d'azione, un film di guerra. da qui il titolo. era l'idea di un gesto, dare l'impressione di aprire una porta per guardare ciò che succede dietro: l'incontro di una giovane coppia a cui succede una vera avventura. è come se romeo e giulietta si fossero incontrati per superare insieme questa prova. abbiamo pensato che fosse solo un film fisico, intenso, vivo.

(valerie donzelli)

una giovane coppia, romeo e giulietta. si guarda, si piace, si unisce. è felice. nasce un bambino, di nome adamo: sembra sano, ma i medici scoprono che è affetto da un tumore. finisce bene? nì. il soggetto è quanto di più rischioso si possa immaginare: potrebbe diventare un ricattatorio film-kleenex, una cinica sceneggiata, un prevedibile apologo sul valore della famiglia.

valerie donzelli e jeremie elkaim, protagonisti e sceneggiatori (ma la regia è di lei) ne traggono invece un film travolgente, ultraromantico, continuamente avvolto da una colonna sonora che rimbalza senza paura dal rock francese anni '60 alle quattro stagioni di vivaldi, passando per l'elettro-punk, bach e una canzone d'amore scritta dai due protagonisti. e da loro interpretata - con una sfrontatezza commovente - per risolvere uno dei momenti a più alto tasso emotivo del film. la guerra è dichiarata è concentrato su come la coppia combatte l'inatteso nemico, ciascuno in modo diverso (irruente lei, più mediatore lui), celebrando l'innamoramento quasi adolescenziale, i sentimenti reciproci e l'esaltazione e l'incoscienza con i quali i due si impegnano per il loro bambino. restando capaci di sottrarlo all'ospedale per una gita al mare o di giocare a calcio sulle neve per ingannare la noia dei giorni di degenza. lo spettatore si appassiona alla sorte di adamo perchè si appassiona alla sorte di romeo e giulietta, che ricordano certi personaggi fiammeggianti di truffaut e gli adulti-bambini ferdinand e marianne ne il bandito delle ore 11 di godard. e del resto, tra voce fuori campo, insegne, automobili e persino medicine colorate, uso della macchina da presa e montaggio, la libertà stilistica di una nouvelle vague "aggiornata" salta agli occhi in fretta. e "solleva" magicamente lo spettatore (ps - pure quel titolo politico sa tanto di cinema d'altri tempi...).

i due autori/attori raccontano, in questa pellicola pluripremiata e girata in digitale con una troupe leggerissima, ciò che è davvero accaduto a loro figlio gabriel. e alla loro relazione. perché la guerra è dichiarata è molto più un film d'amore che un film sulla malattia. ed è un film su come il cinema - fatto, visto - possa rappresentare un'esperienza terapeutica e, forse, liberatoria.

ps - in italia, distribuisce la sacher film di nanni moretti. no, perché poi uno si domanda come mai io sia morettiano...

cosa c'è da vedere a milano-l'agenda di treninellanotte - comincia il cinema all'aperto dell'arianteo 

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