lunedì 11 giugno 2012

sesso con qualcuno che ami

il mio amico pietro v. dirà che sono dei matti, o degli illusi, o dei perdenti contenti di perdere. se non peggio. ma una vicenda romana è degna di essere rilanciata qui a milano. lo scrivo poche ore dopo una sortita in bici a metà di via padova, dove si nascondeva il cinema zodiaco, un luci rosse infrattato in una galleria che buca i condomini, tra una portineria e un negozio di filatelia (si sa, c'è un vizio per tutti). leggo che lo zodiaco è stato un cinema di seconda visione, dove hanno proiettato a qualcuno piace caldo, butch cassidy e una poltrona per due. oggi è chiuso e passando ho visto solo un motorino parcheggiato vicino alla cassa (fare i guardoni fuori da un cinema porno è squallido, farlo fuori da un cinema porno chiuso è da ricovero).

a milano i cinema muoiono - lo zodiaco è inattivo dal 2009, quando è mancato il proprietario - ma chiudono anche a roma (uno all'anno nello scorso decennio). e così, i ragazzi di slot (progetto di riutilizzo di spazi culturali abbandonati) hanno inventato il festival del cinema chiuso-macine, idea che potrebbe incuriosire i visionari milanesi di macao: si tratta di affiggere nelle bacheche, sulle insegne, sui muri dei cinema abbandonati manifesti creati da artisti per far credere che la sala in questione sia di nuovo in attività. un modo per sottolineare come la chiusura di un cinema (per quante sale si possano aprire tra le friggitorie e le mutanderie di un centro commerciale) sia una perdita per la città e per il quartiere che circonda la sala. e, in generale, per chi ama il cinema, in tutti i sensi. laddove non fosse chiaro il concetto, leggetevi la programmazione - per dire - dell'uni cinema certosa, o provate a vedere un film in una sala minore dell'odeon senza che vi cadano i santissimi e poi mi dite. non è questione di essere snob, è questione di capire dove vogliamo vivere e come.

macine, che nel 2011 si è messo in luce con una serie di iniziative di protesta in concomitanza con il festival del cinema di roma, si fa conoscere attraverso questo sito, su cui trovate anche una mappa dei cinema abbandonati e una serie di schede sulle singole sale. il nuovo appuntamento è per novembre.

immaginare qualcosa del genere a milano? non sono così ingenuo da non sapere che è cambiato il modo di produrre, distribuire, vedere. ma mi ostino a credere che il cinema possa e debba conservare la sua vera natura (la sala, il luogo buio per cui è sempre stato pensato). e apprezzo chi tenta di salvare il salvabile: se non le sale stesse, la tradizione, il valore comunitario, il modo di vedere un film che vi sono custoditi.

per tacere della paura che una città con meno schermi ne tolga, inevitabilmente, al cinema non di cassetta. che non è il demonio, ma non è tutto.

sono degli onanisti, chioserebbe il mio amico pietro v. ma, diceva woody allen, non si deve fare ironia sulla masturbazione. perchè è sesso con qualcuno che amo.

treninellanotte@gmail.com

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