giovedì 13 settembre 2012

cosa conta davvero

bella addormentata, di marco bellocchio, con alba rohrwacher, michele riondino, maya sansa (ita, 2012, 110')

vetrinometro: otto vetrine

alla verde età di 72 anni, marco bellocchio ha ancora i pugni in tasca contro una politica che è solo apparenza, conteggi e tradimento, anche di se stessi. e contro i tranelli, i vincoli, le ipocrisie della famiglia. ma è meno feroce con la fede, come a volte capita ai maestri blasfemi che invecchiano: e così, credo ci voglia tutta l'ottusaggine di militia christi per gettare al rogo bella addormentata.

che, sì, racconta di una giovane donna che nasconde il crocifisso prima di affogare nelle braccia di un uomo. e, sì, parla di una religiosità che si può confondere - anche consapevolmente - con la (santa) messa in scena, la recitazione, l'esibizione, la coreografia. ma mi pare che il film dica qualcosa di più semplice e spigoloso. e laico. al confine tra la vita e la morte - ma anche davanti alla malattia invalidante, come quella della mente - non conta il credo professato, conta la proprio coscienza. conta l'amore. o, almeno, il senso di umanità. si può rinunciare interamente a se stessi e ai rapporti più intimi per illudersi che qualcuno ormai (come) morto possa risorgere (l'attrice di teatro); si può accettare di interrompere le sofferenze di chi ce lo domanda (il senatore); si può rinunciare a un sentimento (il giovane che abbandona maria per occuparsi del fratello); si può ascoltare il senso di pietà verso il prossimo (il medico e la tossica). o assistere impassibili e scommettere su tutto.

c'è il dovere di curare, ma c'è anche c'è la libertà di scegliere se farsi curare oppure no. c'è l'amore verso il prossimo, ma c'è anche il rispetto per la libertà del prossimo. la libertà del malato, ma anche di chi cura e sceglie come farlo.

convinto che la vita sia una condanna a morte già firmata, bellocchio sceglie chiaramente con chi schierarsi. ma il film non termina con uno slogan. termina con un gesto di compassione.


ps - alba rohrwacher è bellissima. chiedo scusa.


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fritz lang all'oberdan 

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