venerdì 2 novembre 2012

difficile da amare

autunno magro di incassi per il cinema italiano. ed è magro davvero se la produzione di viva l'italia esulta per il milione e 4 guadagnato nei primi 4 giorni di programmazione: meno della metà di quanto fatto, per dire, all'inizio di marzo, da posti in piedi in paradiso, di verdone. che già all'epoca venne considerato dallo stesso comico-regista un segnale della bassa marea nei nostri cinema.

potrebbe essere uno degli spunti su cui riflettere (ri)vedendo i film proposti dal cineforum del circolo di viale monza 140 a partire dalle 21 di lunedì 5, in una rassegna dal titolo (a)mal'italia, che, vuole ragionare e far ragionare sulle patologie di casa nostra. ma, appunto - la buttò lì agli amici del cinecircolo - si può ragionare anche sul perché il nostro cinema meno legato alla commedia pura non riesca più a portare gente in sala. nè quando tocca temi che fanno litigare il paese (bella addormentata), né quando vince premi (reality), né quando prova a raccontare i trentenni (tutti i santi giorni) o la scuola in un modo un pochino diverso dal solito (il rosso e il blu). e non parliamo di quando scopre nuovi talenti (l'intervallo, per fortuna ancora in cartellone al mexico).

la rassegna di viale monza comincia con giorni e nuvole, di soldini, che chi scrive non ama per alcune ragioni (è girato a genova ma non la coglie in nessun modo e non ci risparmia ovvietà), ma è uno dei film più noti del regista milanese. si prosegue il 12 novembre con certi bambini, di andrea e antonio frazzi; seguono, tra gli altri, la giusta distanza, di mazzacurati (il 3 dicembre, a lato un'immagine) ed è stato morto un ragazzo, di vendemmiati, film-documentario sul caso aldovrandi, certo il titolo meno noto e più invisibile della rassegna (il 10 dicembre).

ma ci tengo a ricordare pure l'appuntamento del 19 novembre alle 20 con biutiful cauntri, nell'ambito della rassegna sulla legalità, cento passi in zona due.

ingresso libero, si comincia alle 21, commenta marcello perruca.

qui trovate tutto

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte

lunedì 12, alle 16.30. la lezione di cinema di daniele vicari all'anteo per l'uscita di la nave dolce

il cineforum universitario della terna sinistrosa, al via il 6 novembre con diaz, di vicari, in via pascoli 53, ore 20.45 (ingresso libero)

cinema e antimafia in una rassegna a milano dal 9 novembre

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giovedì 1 novembre 2012

cartellone

sono tutti molto eccitati per il nuovo 007 di sam mendes, spettacolare, sì, ma anche costruito intorno a un bond sofferto, dubbioso, persino meno macho. il times di londra ha messo una sua giornalista a vedersi, uno in fila all'altro, tutti i film precedenti della saga e la signora ha poi scritto un pezzo in cui sostiene che l'evoluzione della società, nella parabola cinematografica di 007, appare più evidente osservando le bond girls piuttosto che il solo bond o le sue sofisticate attrezzature. 

tra l'altro, skyfall è piaciuto persino all'osservatore romano. e dire che in vaticano, di spioni, ne dovrebbero avere le tasche piene. 

comunque, nelle uscite in prima visione di oggi, vorrei segnalare soprattutto oltre le colline, di mungiu, regista romeno di cui qualcuno ricorderà il tesissimo 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni. è il tipico film da afferrare per la coda: quanto resterà in sala? non ci vuole james bond per scoprirlo.


cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte

il programma delle proiezioni al museo del cinema di viale testi per novembre: da segnalare l'appuntamento domenicale con frankenstein junior (il 18 alle 15) ma anche una rassegna su cinema e architettura e due bellissimi film di comencini la valigia dei sogni e a cavallo della tigre

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mercoledì 31 ottobre 2012

spara, spara!

perché si chiamano b-movies? in effetti, non ci avevo mai pensato: per gli americani, il concetto di "serie b" non esiste. pare allora che ci siano due spiegazioni. il termine deriva da "bottom of the bill", perché questi film, nati dell'america degli anni '30 come produzioni a basso costo, venivano proiettati a corredo di pellicole più quotate: si entrava con un biglietto per due spettacoli e il titolo del secondo, il peggiore, era al fondo (bottom) del manifesto. spiegazione alternativa: di questi film si diceva che fossero "bread and butter", pane e burro, espressione americana per dire che erano pellicole con cui ci si guadagnava da vivere.

lo scopro leggendo il programma di b-movie festival, che arriva a milano dal 14 al 18 novembre, a palazzo morando (via sant'andrea 6). cinque serate dedicate al poliziesco all'italiana, ma, soprattutto, cinque serate con altrettanti incontri. si comincia il 14 (alle 18.30) con mark il poliziotto, di stelvio massi: prima del film, conversazione con stella gasparri, figlia di franco gasparri, protagonista del poliziesco ed eroe della grande epopea del fotoromanzo italiano, e con danilo massi, figlio del regista. stella presenterà il documentario un volto tra la folla, dedicato al padre, amatissimo dalle fan delle edizioni lancio.

nei giorni successivi (ri)vedremo milano trema: la polizia vuole giustizia, di sergio martino (il 15, con il regista in sala e presentazione di un libro a tema) e il bellissimo banditi a milano, di lizzani (il 16, con il regista in sala, intervistato da un docente di storia del cinema); ma ci sarà anche un pomeriggio (il 17) dedicato a umberto lenzi, personaggio che è sempre gustoso ascoltare dal vivo (a parte la possibilità di rivedere milano odia: la polizia non può sparare). seguirà un documentario - italia 70: il cinema a mano armata - curato, fra gli altri, da steve della casa. ma la rassegna non poteva che chiudersi con il grande noir dei navigli milano calibro 9, di di leo, il 18...

certo, sono film che tutti i cultori hanno visto e rivisto (tranne forse il secondo), ma ripassare fa sempre bene e il valore aggiunto, qui, sono gli ospiti. e la possibilità di parlare dal vivo con chi ha vissuto una piccola-grande epopea del cinema italiano, fatta spesso di altissimo artigianato. e anche quando l'artigianato alto non era, ci andava benone lo stesso...

trovate qui tutti i dettagli. tenetevi liberi.

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte

l'incontro magico fra jazz e cinema in una rassegna all'anteo

il ritorno delle cinemerende del sabato alla santeria di via paladini

mi ricordo

amour, di michael haneke, con jean-loius trintignant, emmanuelle riva, isabelle huppert (fra, aut, ger/125'/2012)

vetrinometro: nove vetrine

la rassegnata pazienza di un uomo anziano che si prende cura della compagna di vita malata. ma anche la rabbia verso la malattia e verso la volontà della donna di non combattere più. lo sforzo di costruire una quotidianità affettuosa. ma anche la distanza con una figlia adulta, che si comporta ancora come una bambina, più preoccupata di se stessa, della sua impotenza, forse dei suoi sensi di colpa, scaricati magari contro il padre a colpi di trilli di cellulare. la cortese teatralità di chi entra in casa per aiutare. ma anche l'incapacità di tradurre in parole comprensibili agli altri questa esperienza. che infatti si insinua nella notte e diventa incubo.

haneke mette in scena la fine di una vita a due - anne, insegnante di piano, che progressivamente cede al male malgrado le cure di georges - e lo fa senza arretrare mai davanti alle sofferenze sempre più acute, ma non certo per pornografia del dolore. qui si racconta come può terminare una storia d'amore, come fosse un capitolo non ancora sfogliato di bella addormentata, privato e raffinatissimo nel descrivere personaggi, psicologie, reazioni, cambiamenti. insomma, l'epilogo di una vita insieme: e una vita insieme che cosa si porta? ricordi. e haneke è così bravo che tutti quei ricordi li condensa in un appartamento parigino, fuori moda come i due inquilini, vivo sullo schermo al punto che si avverte l'odore di certe case che hanno assorbito anni di odori, suoni, foto, suppellettili, segreti, cibi, sesso, ospiti, vite, morti. se non bastassero quelle lunghe inquadrature fisse che invitano lo spettatore ad "abitare" in casa con anne e georges, a guardarsi intorno come faremmo seduti nel salotto di altri, c'è l'idea di filmare, d'improvviso, i dipinti appesi in casa, muti testimoni, come noi, di quanto accade. ma anche oggetti che hanno memoria e che sono memoria, come tutto quello che ci circonda in un'abitazione.

la memoria è del resto un nodo centrale del film, affidato in gran misura alla musica. che anne, a un certo punto, non vuole più ascoltare, perché porta con sé souvenir insopportabili di una vita che sta finendo. la musica che il film in più di un caso interrompe, magari con un rumore sgradevole (un aspirapolvere, per esempio), ricordandoci che la realtà, la malattia, stanno spezzando quell'epoca. e sarà dopo essersi abbandonato a un ricordo che georges porrà fine a ogni sofferenza. estremo atto d'amour?

ma, improvvisamente solo, al punto di catturare un piccione entrato in casa per avere tra le braccia qualcosa che dipenda ancora dalle sue cure, l'uomo sigilla la camera da letto in cui giace anne, la seppellisce tra i loro ricordi, appunto, e scompare dietro a un fantasma della memoria. e il film si chiude sulla figlia che, tornata a casa tempo dopo, non trova più nessuno. non ascolterà più i genitori fare l'amore, quel suono che la rassicurava perché le provava che si amavano ancora. c'è solo silenzio. forse c'è una nuova casa per lei. da colmare dei suoi ricordi e dei suoi dolorosi compromessi di coppia (ne avevano anche mamma e papà). le case, si diceva, sono somme di ricordi. come i matrimoni.

in un'epoca in cui la bellezza è un dovere, il disimpegno un mantra, il cinema d'autore (?) roba per snob arroganti che non hanno capito niente, la vecchiaia un tempo da teleedulcorare e la gente, ci dicono gli esperti, non va al cinema perché ha bisogno di ottimismo, haneke gioca un'altra partita. con infinita sensibilità e attori superbi. per me la gioia di vivere nasce da un bel film. se volete essere felici, piangete con haneke.

da consumarsi preferibilmente con: alla fine ho deciso di vivere, biografia di jean-louis trintignant, mondadori
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martedì 30 ottobre 2012

amiconi

e quindi apprendiamo da repubblica che i francesi nakache e toledano, registi di quasi amici, usciranno in italia il 6 dicembre con un nuovo film, che da noi si intitolerà troppo amici. in seguito gireranno: ancora amici, meglio amici, amici mai, amici di maria de filippi. se andrete al cinema a vedere il loro nuovo film (che nuovo non è nemmeno, risale al 2009), tenetelo presente, quindi: il distributore italiano pensa che siate dei coglioni.

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non di solo cinema (vive l'uomo)

"le storie che si scriveranno, i quadri che si dipingeranno, le musiche che si comporranno, le stolte pazze e incomprensibili cose che tu dici, saranno pur sempre la punta massima dell'uomo, la sua autentica bandiera (...), quelle idiozie che tu dici saranno ancora la cosa che più ci distingue dalle bestie, non importa se supremamente inutili, forse anzi proprio per questo. più ancora dell'atomica, dello sputnik, dei razzi intersiderali. e il giorno in cui quelle idiozie non si faranno più, gli uomini saranno diventati dei nudi, miserabili vermi"

dino buzzati


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lunedì 29 ottobre 2012

vediamoci in centro

in un periodo in cui si moltiplicano iniziative di quartiere legate al cinema (da quella sulla legalità in zona 2 a quella sulla costituzione per la zona 3), torna anche il cineforum gratuito di chiama milano, piccolo ma attivissimo spazio di largo corsia dei servi 11. che compie il percorso inverso: riportare i film in centro, proprio nel cimitero degli elefanti, inteso come luogo dove le sale chiudono. questa volta però la rassegna - inzona cinema - si occupa proprio di realtà lontanissime dal centro, di situazioni di periferia raccontate da punti di vista (e con modalità) differenti. l'idea, in effetti, è provare a capire come sta cambiando la città, ma, per chi ama i documentari, è anche un'occasione per scoprire nuovi autori, spesso incontrandoli di persona.

si comincia stasera alle 20.30 con entroterra giambellino, un mediometraggio work in progress, prodotto da lab80, ma anche un'inchiesta sul territorio condotta da un gruppo di giovani raccolti nel gruppo immaginariesplorazioni. alcuni di loro saranno presenti alla serata, durante la quale si discuterà anche del libro nella tana del drago, di cui abbiamo già parlato mesi fa. verrà infine inaugurata una mostra fotografica sul quartiere.

seguiranno altri tre appuntamenti: il 26 novembre, 42 storie da un edificio mondo, di francesca cogni e donatello de mattia (antichi amici di treninellanotte), che vi consiglio perché mescola disegni animati e riprese, musica, voci e suggestioni fotografiche per raccontare il condominio di viale bligny 42, al centro di tante polemiche, ma raramente esplorato. così, almeno. gli autori incontreranno gli spettatori (a lato, tre immagini del documentario).

il 17 dicembre toccherà a via - da - paolo sarpi, di lidia manzo, documentario (in inglese con sottotitoli) sulla realtà della chinatown milanese realizzato nel 2009 da una dottoranda in sociologia.

infine, il 21 gennaio, la curt de l'america, di cannito e ahmine, toccante e appassionante viaggio nella via padova profonda con la storia di un condominio che un tempo, nelle sue case di ringhiera, ospitava veneti e bergamaschi, oggi egiziani e senegalesi. anche in questo caso i registi saranno presenti.

l'ingresso è libero ma bisogna prenotarsi allo 02.76398628 oppure a negozio@chiamamilano.it

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domenica 28 ottobre 2012

da non perdere

uno dei migliori esordi italiani degli ultimi anni, un film che vi consiglio di recuperare. e che domani, lunedì 29, al cinema mexico di via savona, potete vedere in compagnia del regista, leonardo di costanzo e del critico alberto pezzotta (che è anche uno dei produttori della pellicola). si intitola l'ìntervallo, verrà proiettato alle 21. non perdetelo.

cosa c'è da vedere a milano - l'agenda di treninellanotte 

martedì 30 ottobre, alle 19, lezione di cinema con paolo mereghetti all'anteo spazio cinema, che introduce al corso di storia e critica del cinema in partenza il 20 novembre. il tema sarà i nuovi autori, le nuove tecnologie, i documentari, i film di domani. ingresso gratuito prenotandosi allo 02.5796951 opp. officine@ied.it

il podcast di chassis, programma di cinema di radio popolare

the rocky horror picture show in arrivo allo spazio cinema

il programma del cinema rondinella di sesto: rassegne, promozioni e corsi

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